Prima di Facebook, prima degli smartphone, persino prima del noleggio a lungo termine, c’erano loro: i mitici anni ’90. Meno raccontati degli ’80, sono stati però una decade di sperimentazione, in alcuni casi visionaria e coraggiosa, anche nel mondo delle auto. Ognuno di noi ricorda almeno un modello che ha guidato o sognato in quegli anni. Forse più scomode, di certo meno tecnologiche, ma quelle auto hanno spesso un fascino speciale proprio perché “imperfette”. Ne abbiamo scelte 5 che secondo noi si sono fatte ricordare, ma aspettiamo anche il vostro parere.
Fiat Barchetta
Questa icona di italianità, questo condensato di Dolce Vita su quattro ruote, debutta al Salone di Ginevra nel 1995. Il design è un omaggio agli anni ’50 e ’60, ma sotto c’è il pianale di una Punto. Il suo creatore, il designer greco Zapatinas, l’aveva pensata ispirandosi a diversi modelli di Ferrari. La Fiat Barchetta è un modello oggi impensabile per Fiat, eppure esprime la stessa attenzione all’Italian Style che oggi troviamo nella Fiat 500. Non è una roadster pura, non è disegnata per chi pensa solo ai CV. Eppure ha saputo stregare migliaia di appassionati nel mondo, che quando mettono le mani sul volante sognano di essere sulla costiera amalfitana.
BMW 850Csi
Nei primi anni ’90, la top di gamma BMW era la Serie 8 Coupé, una vettura dal profilo sportivo che sembrava avere tutto. Quello che forse mancava alla Serie 8 era una “zampata” di potenza: proprio quello che la BMW volle introdurre con la 850Csi.
La principale differenza era proprio sotto il cofano: rispetto al V12 da 5 litri c’era un nuovo V12 da 5,6 litri, con pistoni in alluminio e iniezione elettronica nuova di zecca. Con un balzo da 300 a 380 CV e con un’accelerazione da 0 a 100 in 6″21, Improvvisamente la Serie 8 aveva smesso di essere una brava ragazza e si era trasformata nel sogno proibito di tanti italiani. Troppo proibito, forse: il prezzo stellare le impedì di conquistare il mercato (ma non i nostri cuori).
Renault Twingo
Può far sorridere, trovare tra roadster e berline una macchina come la Twingo, la simpatica francese. Eppure poche auto come lei hanno definito gli anni ’90, al punto che ci basta vederla per tornare con la mente a quando in TV c’era X-Files, Ronaldo faceva magie in area e tutti giocavano con il GameBoy. Nel settore delle utilitarie, la Twingo fece “saltare il tavolo”: se oggi quelle forme morbide e giocose ci sembrano quasi lo standard, negli anni ’90 gli spigoli erano la norma. Una regola che la Twingo sfidò – vincendo – in modo geniale, con dimensioni esterne ridotte è un interno spazioso. La prova del successo? La prima serie della Twingo è rimasta sul mercato per 14 anni.
Lotus Opel Omega
C’è stato un momento, nella storia della Opel, in cui una sua berlina avrebbe potuto tenere testa a una Porsche. Se non ci credete è perché non conoscete la Lotus Opel Omega, una di quelle “stranezze” per cui ringraziamo ancora gli anni ’90. Costruita sulla base della Omega, la berlina lanciata da Opel nel 1986, questo diavolo della strada nasce dall’intervento della Lotus: la casa inglese portò in questo progetto tutta la sua esperienza nei modelli sportivi, modificando il motore originario, il cambio, il differenziale, e introducendo due turbine Garrett. Dopo questa cura di cavallo, la Omega non fu più la stessa: la nuova vettura poteva contare su ben 377CV, arrivava a 283 km/h e scattava da 0 a 100 in appena 5 secondi. Se ne vendettero poco più di 1.000 esemplari, ma di certo non ce la scorderemo.
Alfa Romeo 164
Pensare che questo gioiellino, rimasto nel cuore di ogni alfista, ha rischiato di non essere mai lanciato sul mercato. Era la fine degli anni ’80, e il mitico marchio Alfa Romeo – oggi rivolto al futuro con la nuova Giulia – attraversava un periodo non propriamente roseo, che ne determinò l’acquisizione da parte del gruppo Fiat. All’epoca l’Alfa stava già lavorando a un nuovo progetto, ma come farlo rientrare nelle logiche più industriali di Fiat? Presto detto: la casa torinese ci mise il pianale (il TIPO4, lo stesso della Thema), Alfa Romeo ci mise l’anima sportiva e il design, che porta la firma eccellente di Pininfarina. Il risultato: l’Alfa Romeo 164, una vettura potente, confortevole e silenziosa, oltre che elegantissima, destinata a restare sul mercato per 11 anni.
E voi quale auto vorreste riportare dagli anni ’90? Quale utilitaria, berlina o coupé vi manca di più? Quale vorreste guidare, magari in noleggio a lungo termine?
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