Sono lontani i tempi in cui un’auto si giudicava solo dal motore. Nell’epoca della connettività e degli smartphone, la tecnologia è diventata sempre di più un elemento di valore sulle automobili e anche sui furgoni. Ormai esigiamo che l’auto che acquistiamo o noleggiamo sia connessa e intelligente. È una novità che ha spronato anche il mercato: se oggi infatti la tecnologia rappresenta il 20% del valore di un’auto, è previsto che nel 2020 sarà il doppio. Le case automobilistiche come Fiat, Volvo, Ford, Opel e molte altre si sfidano a colpi di innovazioni.
Ma quali sono le tecnologie disponibili?
Il primo ambito è quello dell’infotainment, ovvero quell’insieme di sistemi che ci informano (come il navigatore) e ci intrattengono (come lo stereo) mentre guidiamo. Questa “tecnologia da cruscotto” è quella su cui molti costruttori si sono concentrati. È ad esempio il caso di Ford, che con il sistema Sync with AppLink permette di controllare con la voce le applicazioni del proprio smartphone, incluso Spotify, liberando le mani a chi guida e arricchendo la macchina di nuove funzionalità. I giapponesi rispondono con Nissan Connect: anche questo sistema permette di collegarsi allo smartphone e mette l’accento sulla navigazione. Ad esempio, la funzione Send to Car permette di creare un itinerario su Google Maps e ritrovarlo a bordo. Gli italiani non sono da meno: il gruppo FCA (Fiat, Chrysler, Jeep, Lancia, AlfaRomeo) ha introdotto il sistema uConnect, che sempre collegandosi allo smartphone permette di ritrovare la propria auto e persino di aprirla o chiuderla a distanza, oltre ad inviare un report settimanale sullo stato di salute del mezzo. Questa evoluzione verso la “cloud”, che rende il veicolo sempre connesso e monitorabile, sarà il cuore anche della tecnologia onStar, di prossima introduzione in Europa da parte di Opel: onStar, inoltre, garantirà connessione LTE a bordo.
Ma la tecnologia non è solo quella visibile su uno schermo: altrettanta tecnologia è incorporata oggi nei veicoli per renderli più comodi, sicuri e più facili da parcheggiare. Si pensi a Volvo, da sempre pioniere nella sicurezza a bordo: la nuova Volvo XC90 è un concentrato di tecnologie a protezione del guidatore e delle persone intorno a lui. Con la funzione Queue, l’auto si tiene da sola a una distanza di sicurezza da quella che la precede, evitando tamponamenti. Inoltre il sistema è in grado di rilevare rischi di collisione e frenare in tempo. Il guidatore si sta addormentando? Nessun problema: il sistema è in grado di rilevare la stanchezza e di tenere la corsia giusta. Tecnologie simili, orientate ad assistere il guidatore, sono offerte anche da Ford e dalla nuova Opel Corsa, oltre che ovviamente da tutte le vetture di fascia premium.
E per il futuro? Di certo la tecnologia sarà sempre più invisibile e sempre più legata alla nostra esperienza di guida, aiutandoci a trovare la strada, evitare incidenti e tenere in ottima forma la nostra auto.
Non possiamo parlare ancora di auto “self driving“, ma ci stiamo arrivando. Google sta già testando auto in grado di guidarsi da sole, e lo stesso stanno facendo alcune case automobilistiche.
Ma voi, stacchereste mai le mani dal volante?
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